artisti
BELOW-FI
“le stanze che tu ci abiti, adesso (adesso, voglio dire, che ci abiti tu, lì tutto tanto solo, ormai), sono piene di musica: (di
musica tua, voglio dire): (di te, che sei stato la musica, per me, per tutti, per anni, qui).”
[Edoardo Sanguineti, Mikrokosmos. Poesie 1951-2004]
La ricerca elettro-acustica di below-fi ha confini apparentemente poco definiti: si muove isolando quasi
chirurgicamente un nucleo tematico, esplorandolo come l’occhio del fotografo esplora un manufatto
meccanico; cesella elementi musicali, apparentemente decontestualizzati, offrendoli a un’osservazione
profonda; altre volte ci restituisce invece un intero percorso di ricerca timbrica e sonora, spostando
completamente il baricentro sull’evoluzione di un pensiero musicale.
In questo costante avvicinarsi e allontanarsi, come un obiettivo fotografico, dall’oggetto musicale, sta
tutta la ricerca di below-fi: ogni gesto musicale è dunque un inutile mezzo nel costante tendere ad essere
se stessi.
posarsi
ritrovarti – sfiorarsi
perdersi